Armando Ravaglioli

Una vita per Roma

Biografia


Studi - Prime esperienze professionali - La guerra

Nato il 17 novembre 1918 a Rocca San Casciano, nella Romagna toscana in provincia di Forlì, Armando Ravaglioli è morto a Roma il 28 gennaio 2009.

Trasferitosi giovanissimo con la famiglia a Forlì, vi compì gli studi classici che completò con la laurea in Giurisprudenza all’Università di Bologna nel 1941. Intanto era stato dirigente delle organizzazioni giovanili cattoliche mentre nei gruppi universitari fascisti si era occupato di stampa giovanile realizzando tre riviste – “Via Consolare”, “Spettacolo” e “Pattuglia” – divenute un punto di riferimento a carattere nazionale. Il racconto di queste iniziative giornalistiche giovanili comparirà anni dopo nel suo libro “Crocevia di provincia”.

Seguirono cinque anni (1941-1945) di servizio militare in guerra come ufficiale di artiglieria in Grecia, internato dopo l’8 settembre nei campi di prigionia di Polonia e Germania dove resistette alle pressioni di adesione alla Repubblica di Salò. A questa esperienza, Ravaglioli dedicherà poi due libri: “Continuammo a dire di no” e “Storie di varia prigionia”.

Tornato in patria, dopo pochi mesi di lavoro nella redazione bolognese del settimanale dei reduci “L’Italiano”, all’inizio del 1946 venne chiamato agli Uffici Stampa dell’Azione Cattolica di Luigi Gedda e Vittorino Veronese per occuparsi di periodici e di editoria. Fu allora che si trasferì a Roma, che non avrebbe più lasciato, dove lo raggiunse la moglie, Maria Morandi, sposata nel settembre 1946 (dal matrimonio nasceranno Alberto, nel 1947, e Marco, nel 1952).

ONMI - Ufficio stampa del Comune - Capitolium

Nel 1951, con il presidente Urbano Cioccetti, Ravaglioli passò all’ufficio stampa dell’ONMI dove rimase per otto anni (1951-1958) curando fra l’altro l’annuale Giornata della Madre e del Bambino e la rivista “Nostro Figlio”, specializzata in problemi della famiglia e dell’infanzia. L’attenzione per le tematiche pedagogiche lo avrebbe portato, anni dopo, a costituire insieme con Luigi Volpicelli il Centro italiano ricreazione educativa dei ragazzi, dando vita a un punto di formazione e gioco per i piccoli nel Giardino Zoologico (“La giraffa”) con una succursale a piazza Navona, all’interno dell’ambasciata del Brasile di Palazzo Pamphili.

All’inizio del 1958 Urbano Cioccetti, eletto sindaco di Roma, lo chiamò in Campidoglio quale capo dell’Ufficio Stampa del Comune. In tale veste Ravaglioli collaborò con sei Amministrazioni successive (fino al 19710) riorganizzando l’ufficio stampa anche come servizio di informazioni al pubblico e di relazioni con l’estero e facendosi protagonista di numerose iniziative del Comune per un più efficace collegamento con la stampa e una maggiore apertura alla opinione pubblica anche internazionale.

Diresse per nove anni, insieme con Carlo Pietrangeli, la rivista mensile ufficiale del Comune “Capitolium”, che in quel periodo conobbe una stagione di particolare prestigio, affiancandole il supplemento “Roma oggi” per la minuta informazione comunale.

Promosse la ripresa delle manifestazioni del Natale di Roma come “festa della città” e si impegnò per la valorizzazione del Venti Settembre come “festa della Capitale”, avviando in questo contesto la tradizione della medaglia annuale comunale con artisti come Greco, Fazzini, Manzù, Mazzullo, Verginelli, Veroi.

Rapporti di Roma con l'estero - Mostre

Fu segretario del Gemellaggio Roma-Parigi, curò il collegamento con l’Unione delle Capitali della Comunità Europea dando fra l’altro l’avvio all’annuale Festival della Gioventù delle Capitali, si attivò nell’ambito di “patti di collaborazione” con città come Vienna (scambio di esposizioni), Atene (“Settimana di Roma ad Atene” nel 1966, prima manifestazione di amicizia italo-greca dopo la guerra) e Colonia (sei edizioni del concorso per giovani artisti “Tevere-Reno”.

Nel decennio ’64-’74, inoltre, Ravaglioli curò una serie di esposizioni e di manifestazioni promozionali di Roma in Europa e in Sud America: le diverse edizioni di “Uno sguardo su Roma” e “Piazza Navona, cuore di Roma” e “Roma a Parigi”, allestita al Petit Palais. Per iniziativa di Ravaglioli fu costituito fra Comune, Provincia e Camera di Commercio il Comitato Manifestazioni romane, con lo scopo di promuovere la presenza internazionale della città e l’accoglienza a Roma di manifestazioni presentate da città straniere e venne creata una sede espositiva all’interno dei Mercati di Traiano, dove furono allestite le esposizioni di varie capitali estere oltre alle mostre annuali del “Libro su Roma” in occasione del 21 aprile. Con incarichi speciali, inoltre, Ravaglioli si occupò delle celebrazioni del Venticinquennale della Liberazione della città (1968) e del Centenario di Roma Capitale (1970) allestendo le due grandi esposizioni “Roma Città aperta”, nel Palazzo delle Esposizioni, e “Roma cento anni”, a Palazzo Braschi.

Scrittore

Lasciata l’amministrazione comunale nel 1976, Ravaglioli intensificò l’attività di scrittore e di giornalista già avviata negli anni precedenti e soprattutto in occasione del centenario di 1970 Porta Pia quando vennero pubblicati i suoi due volumi “Roma la Capitale”, realizzati per il Banco di Roma, “Vecchia Roma” per l’editore Musumeci, “Immagini a confronto” per Periodici Scientifici e “Terza Roma” curato da Ravaglioli insieme con Saverio De Paolis per l’Unione romana ingegneri e architetti. Mentre svolgeva regolari collaborazioni con i quotidiani “Il Tempo” e “Il Popolo”, Ravaglioli pubblicava (anche attraverso una sua casa editrice: “Roma Centro storico”) una serie di libri sulla storia e sulle problematiche della città, con particolare attenzione ai decenni di passaggio di Roma da centro dello Stato pontificio a Capitale della Nuova Italia. Costante, nelle sue pubblicazione, lo sforzo di accompagnare all’approfondimento culturale finalità divulgative, anche grazie al ricorso di ricchi corredi di immagini d’epoca oltre che contemporanee.

In particolare vanno ricordati: “Le rive del Tevere” (1982), Roma ieri e oggi (1982), Tutta Roma (1983), “Roma umbertina” (1984), “La storia in piazza” (1987), “La Capitale incompiuta” (1987), “Rome a Journey of dreams” (1991), “Roma a passeggio” (1994), “Roma curiosa” (19910). Alle ricchezze sconosciute della regione è dedicato “Alla scoperta del Lazio” (1985). Mentre un carattere strettamente documentaristico rivestono i due volumetti “Libri su Roma” (1973) e “Appunti per una cronologia di Roma Capitale” (1974).

Pianta monumentale - Roma Rome - Associazionismo

Di grande interesse, inoltre, l’edizione di una Pianta monumentale di Roma nel 1970 disegnata da Luigi Piffero e la ristampa della veduta aerea di Roma nel 1888 di Tidmarsch e Brewer

Contemporaneamente, fra il 1989 e il 1993 Ravaglioli curava insieme con il figlio Marco la pubblicazione di una rivista mensile dedicata alle tematiche della Roma contemporanea: “Roma Rome”, mentre per l’Associazione Stampa Romana organizzava il Premio giornalistico internazionale Città di Roma.

L’impegno di romanista di Ravaglioli si espresse anche nell’ambito del Gruppo dei romanisti, del quale entrò a far parte nel 1981, e del Gruppo culturale di Roma e del Lazio, di cui tenne la presidenza per dieci anni curando personalmente la edizione di sei dei suoi “Lunari” annuali.

Tenacemente legato alle sue origini romagnole, Ravaglioli era un assertore convinto non solo della ricchezza costituita, per la città di Roma, dalle forti presenze regionali ma anche della necessità di una loro valorizzazione. Si impegnò, in tal senso, nell’ambito della Famiglia Romagnola promuovendo il Centro di valorizzazione romagnola (Cevar) che, fra l’altro, promosse la istituzione di un annuale ricordo dell’impresa dei braccianti ravennati che bonificarono le campagne di Ostia antica. Per il Cevar Ravaglioli pubblicò tre quaderni di “Presenza romagnola” e il volume “Roma romagnola” (1982).